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giovedì 17 ottobre 2013

Prova d'idoneità

 


I nativi digitali assaporano di rado cosa sia la bellezza di avere un libro tra le mani.

PLE


Il PLE è un metodo di studio personalizzato,che non coinvolge solo l'ambito educativo ma anche quello di svago e formazione personale.
Esempi dell'utilizzo del mio PLE: se voglio cercare informazioni riguardo a luoghi dove voglio viaggiare. quindi alloggi, ristoranti faccio affidamento a piattaforme informatiche come google e google maps, per integare gli appunti ochiarire delle lezioni non pienanmente comprese uso wikipedia o youtube se devo fare studi un po'più attivi. Per comunicare con chi è lontano faccio affidamento a Facebook e alla webcam...
Ok il mio liceo non mi ha dato una forte base informatica ma questo non vuol dire che non possa usare questi mezzi anche se non in modo pienamente efficente.

CHIEDO SCUSA PER IL RITARDO NELLA PUBBLICAZIONE MA HO AVUTO ALCUNI PROBLEMI QUESTA SETTIMANA....

sabato 12 ottobre 2013

Le origini...

La Pet Therapy nasce nel 1953 in America ad opera del neuropsichiatra Boris Levinson, quando, un suo piccolo paziente autistico, chiamò per nome il suo cane, egli comprese che, grazie a quell'animale, il bambino era stato in grado di proiettare le proprie sensazioni all'esterno. Da allora iniziò studiare vari casi con l'aiuto del suo fedele amico, fino a coniare il termine Per Therapy nel 1963. Questa terapia, che deve essere affiancata a quella medica, garantisce uno scambio di emozioni e stimoli tra la persona e l'animale, tale da provocare cambiamenti ed effetti positivi da entrambe le parti.

http://www.diggita.it/story.php?title=La_Pet_Therapy_gli_animali_in_aiuto_delluomo 


http://en.wikipedia.org/wiki/File:GoldenRetrieverPuppyDaisyParker.JPG

Convegno sulla pet therapy, esperti a confronto sui vari aspetti di questa pratica terapeutica mercoledì 29 maggio 2013

 



















Il convegno sulla Pet Therapy promosso da Safari Ravenna il 24 e 25 maggio scorsi presso la sua struttura in Località Mirabilandia di Ravenna, è stato un grande successo: tanti gli esperti presenti in qualità di relatori e il numeroso e molto interessato il pubblico.
La due giorni, dal titolo La Pet Therapy, creare legami fra uomo e animale: come affrontare le difficoltà in età evolutiva, si proponeva di sollecitare la Regione Emilia-Romagna a colmare il vuoto normativo e a regolamentare la confusione tutt'oggi esistente in materia attraverso nuove leggi e protocolli attuativi, ma voleva anche proporre la struttura di Safari Ravenna come eventuale futuro "centro di pet therapy" per essere di sostegno, attraverso il rapporto con gli animali non selvatici, ai bambini con problematiche di apprendimento.
Per affrontare questi temi si è quindi pensato di dividere la convention in una prima giornata di teoria e dialogo e in una seconda giornata più operativa.
Il 24 maggio è stato un momento di incontro e condivisione dei saperi da parte di politici, veterinari, medici, rappresentanti di associazioni settoriali e privati cittadini.
In particolare la mattina si è svolto un convegno sul tema Che cos'è e a che cosa serve la Pet Therapy: dopo i saluti e il punto della situazione fatto da alcuni rappresentanti delle istituzioni locali e regionali come il vicesindaco di Ravenna Giannantonio Mingozzi, l'assessore del Comune di Ravenna a "Servizi Sociali, Sanità, Diritti degli Animali, Casa, Volontariato, Politiche e Cultura di Genere" Giovanna Piaia, il consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni e l'intervento scritto dell'assessore alle "Politiche per la salute" Carlo Lusenti, si è trattato il tema legislativo grazie al confronto fra la dott.ssa Annalisa Lombardini del Servizio veterinario della Regione Emilia-Romagna e la dott.ssa Camilla Siliprandi del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistititi. È emersa la volontà, oltre che la necessità, di avere al più presto leggi chiare in materia di pet therapy. In attesa delle linee guida dettate dalla Conferenza Stato-Regioni, l'Emilia-Romagna sta intanto predisponendo una serie di documenti che indichino i requisiti dei centri, primo fra tutti l'impiego di una task force specifica e specialistica. Anche Safari Ravenna si è detto concorde e disponibile ad una futura formazione.
Altro momento clou del convegno è stata la relazione del prof. Emilio Franzoni, direttore dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna, che ha argomentato sul tema Pet Therapy: aspetti teorici, tecnici e ricadute cliniche e sociali in età evolutiva. Durante l'esposizione ha ricordato che le Attività Assistite con gli Animali (A.A.A.) possono essere applicate con un riscontro positivo sui piccoli malati.
Ricordiamo a tal proposito che la A.A.A. è una pratica terapeutica che prevede l'impiego di animali come tecnica d'intervento per migliorare lo stato di salute di pazienti con problemi psico-fisici. L'animale diventa co-terapeuta rivestendo il ruolo di "mediatore emozionale" e "catalizzatore" dei processi socio-relazionali.
Il pomeriggio si è invece incentrato sul tema Creare legami o è un legame naturale? Il punto di vista di... e ha raccontato il punto di vista degli animali, dei bambini, delle strutture ospedaliere del territorio e del mondo scolastico.
Le relazioni del dott. Alessandro Bianchi del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale e del dott. Alberto Minardi, direttore del Distretto Ausl di Ravenna, ma al convegno in qualità di presidente dell'Associazione italiana Allevatori di Razza Asino Romagnolo, hanno raccontato il punto di vista degli animali domestici in pet therapy, a cui ha fatto da contraltare il punto di vista, ovviamente non in pet therapy, degli animali selvatici raccontato dal dott. Giovanni Battista Pordon del Corpo Forestale di Forlì, servizio Cites.
A parlare del punto di vista dei bambini sono stati invece la dott.ssa Claudia Muratori, medico pediatra di Ravenna e il dott. Emilio Franzoni che ha riportato esempi reali.
Il punto di vista delle strutture ospedaliere del territorio è stato interpretato dal dott. Paolo Fusaroli, medico del Servizio di Igiene Ospedaliera dell'Ausl di Ravenna.
Non ultimo per importanza, poi, il punto di vista del mondo scolastico, rappresentato dalla dott.ssa Donatella Mazza, dirigente capo servizio del Servizio Università e Formazione Superiore di Ravenna e dal prof. Raffaele Iosa, direttore didattico e ispettore scolastico di Ravenna, che si è prestato anche come moderatore/provocatore della tavola rotonda.
A rappresentare il punto di vista delle associazioni sono stati invece alcune persone del pubblico, che hanno animato la giornata con interventi e domande sempre interessanti e puntuali.
Il 25 maggio si è invece mostrato il parco ad adulti e bambini con una visita in trenino all'area del safari, a cui è seguita una visita all'area della fattoria fra gli animali domestici con cui si potrebbero studiare eventuali percorsi di pet therapy con personale specializzato.
A conclusione della due giorni l'assessore Giovanna Piaia ha auspicato altri momenti di incontro/studio sul tema. In particolare, dopo la pubblicazione delle linee guida Stato-Regione, vorrà promuovere un convegno rivolto in particolare alle associazioni.

<http://ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=65&id_blog_post=64815>

venerdì 11 ottobre 2013

il mio PLE

Il PLE è un piano personoale di studio, questo si svolge principalmete sulle piattaforme iformatiche e su motori di ricerca internet, anche se di grande utilità, io mi trovo in grande difficoltà riguardo al loro utiizzo, studiare su piattaforme come moodle può rivelarsi veramnete utile, anche preferisco farne uso solo sia strettamenre necessario.
E' vero che i mezzi informatici danno la possibilità di accedere ad informazioni sempre o quasi sempre aggiornate e permette uno studio interdisplinare rapido, mene sono resaconto solo da quando ho cominciato l'università anche perchè il mio liceo nella maggior parte delle materie non è stata usata una piattaforma moodle rispetto ad altri licei o superiori presenti nella mia città

giovedì 10 ottobre 2013


scusate se mi distanzio almeno per il momento dal tema della pet therapy ma devo parlare di come l'informatica influisce sulla vita attuale. Dal mio punto di vista la tecnologia deve essere usata nel modo corretto.
Oggi si vedono gli effetti negativi dell'eccessivo delle tecnologie, ora i social networks e internet creano una vera e propria di pendenza!!
Basta vedere come si relazionano i ragazzi e i bambini di oggi: con il CELLULARE si invia un MSM con scritto: " sono sulla rete vieni!" e così invece di parlare o faccia a faccia o con il telefono CHATTANO su ineternet dove le emozioni sono semplici faccine, ma il vero sentimento, tono di voce dell'altro rimane misterioso.
In questi anni lo sviluppo tecnologico è aumnetato a in modo tale che i bambini già in tenera età sanno usare le tecnologie di oggi sempre in modo più efficente..... ma è proprio la cosa più giusta?
Penso di no! Non vorremo mica far diventare dei cyborg i nostri figli e le generazioni future, ignorare di ciò che accade attorno a loro.

Ma chi sono i nativi digitali?

nativi digitali sono coloro nati nell'era della tecnologia la cui presenza non è una novità introdotta gradualmente con l'evolversi di quest'ultima. Per i nativi digitali la tecnologia e l'utilizzo di apparecchi come tablet, smarthphone, computer e quant'altro è parte della vita quotidiana, normale routine. È pur vero che è ormai diventata una consuetudine anche per chi ha superato i 20 anni e che nel corso della sua crescita ha visto diventare la tecnologia sempre più popolare e di uso comune e, per utilizzare un termine inglese molto calzante "get used to it". Gli over 20 che fanno parte di questa "classe" sono definiti Migranti Digitali, ossia coloro che utilizzano la tecnologia, anche piuttosto bene, ma che l'hanno dovuta apprendere, che sono passati (migrati appunto) da un sistema analogico a uno digitale. Per intenderci, coloro che hanno visto la prima versione del Nintendo con Super Mario Bros e del Game Boy ancora in bianco e nero e il cui gioco principale era Tetris.
Se vedete una bimba di un anno e mezzo estrarre dalla borsa della mamma lo smartphone, pigiare sull'unico tasto "non touch" presente, far scorrere il ditino per accedere alla pagina principale, scegliere il programma che le permette di colorare un'immagine (quello che chi invece è nato prima della fine degli anni '90 faceva con il classico "libro da colorare") e una volta annoiata ritornare alla home page e spingere il tasto giusto per bloccarlo, non restate a bocca aperta: avete di fronte una nativa digitale.

<post tratto da argomenti internet - link : nel titolino "Ma chi sono i nativi digitali>
  
Strumenti come lo smartphone, il cellulare... danno veramente benefici al bambino?
Vi lascio liberi di pensare e meditare.....
 
I Golden Retriver sono cani dal temperamento mansueto e gentile utili per la pet therapy.


<wikipedia>